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lunedì 1 febbraio 2010

LE ULTIME SETTE PAROLE DI CRISTO- minestra di fede per cialtrone e strumenti antichi




In Scena alla Cappella Orsini dal 29 al 31 gennaio e dal 5 all 8 febbraio 2010 e poi ancora il 14 e il 15 e il 21 e il 22 febbraio alle ore 21.00...e avanti ad oltranza finchè il pubblico seguirà "Le ultime parole di Cristo-minestra di fede per cialtrone e strumenti antichi." Scritta e interpretata da Giovanni Scifoni, nasce nel maggio dello scorso anno, quando all'autore viene richiesto dall'Orchestra Roma-tre, per il concerto di fine stagione al Palladium di Roma di scrivere un monologo ispirato alle "Ultime sette parole di Cristo" di F.J. Haydin, in occasione dell' anno commemorativo del compositore austriaco. Scifoni ha ora deciso di dare una nuova, e più intima, veste al suo monologo: non più insieme ad un'orchestra, ma con i maestri Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli.



Scifoni, negli anni, ha studiato, e fatto ricerca sui testi sacri, gli scritti apocrifi, i sermoni sulle ultime sette parole di Cristo i detti e i fatti dei Padri del deserto, la mistica medievale, le tradizione, fino ad arrivare agli autori moderni, non tralasciando però di mettere nella sua opera anche quanto andava ascoltando nei suoi incontri casuali, con le persone più disparate, così in modo da esaminare a 360 gradi la condizione umana e il silenzio di Dio...perché è vero nessuno ha mai parlato con Dio se non Mosè ma neanche lui lo ha potuto vedere. Scifoni fa parlare e muovere attraverso la sua voce e il suo corpo vari personaggi da il Venerabile Beda, a Dismas il buon ladrone, passando per Dostojevsky dei "Fratelli Karamazov", e tutto ciò lo fa scandendo lo spettacolo attraverso le ultime sette parole di Cristo, riprendendo l'antica usanza propria della liturgia del Venerdì santo, quando nella cattedrale di Cadice venivano oscurate le vetrate, si da riprodurre l'eclissi narrata nel vangelo, era allora che il vescovo saliva sull'ambone e pronunciava le ultime parole dette da Gesù prima di morire. La chiesa con il tempo ha perso questa usanza, che probabilmente, invece, serviva proprio a ricordare il perché della venuta in terra di Cristo, le ultime parole che lui ha detto, da uomo, prima di ricongiungersi al Padre. Scifoni riesce molto bene a passare da una caratterizzazione ad un'altra, cambiando espressioni facciali, postura corporale, e timbro di voce, passando quindi da un registro più drammatico a quello della cialtroneria del titolo, per condurre lo spettatore, già di per se immerso, un po' dalla scenografia naturale (siamo in una chiesa sconsacrata) un po' da quella costruita: ai lati della cappella sono appese immagini sacre in un'atmosfera mistica, ma che conserva la sua leggerezza, come deve essere.



LE ULTIME SETTE PAROLE DI CRISTO



di



Giovanni Scifoni






Cialtrone Giovanni Scifoni






Santur-liuto-chitarra-percussioni Maurizio Picchiò



Nichelarpa-viella-ribeca Stefano Carloncelli






Cappella Orsini via di Grottapinta 21 Roma



dal 29 al 31 gennaio e dal 5 all 8 , e ancora i domenica e lunedi 14- 15 e 21 - 22 febbraio 2010 alle ore 21.00....e ad oltranza finchè il pubblico seguirà



info e prenotazioni : 0683395292 3476227328
http://www.leultimesetteparoledicristo.it







Miriam Comito

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. spettacolo meraviglioso...imperdibile.

    la leggera ironia dell'attore allevia ma lascia passare il messaggio potentissimo del testo in tutta la sua forza sconvolgente.
    Le musiche dal vivo con gli strumenti antichi sono un perfetto complemento, incantevole.
    L'ambientazione nella cappella orsini a due passi da Campo de' Fiori e' suggestiva e semplicemente perfetta.

    ripeto: uno spettacolo raro, imperdibile.

    RispondiElimina

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