CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Cinema e Teatro

Cerca nel blog

giovedì 25 febbraio 2010

SCHIO, "MATO DE GUERA": GIGI MARDEGAN RIEVOCA LA DISPERAZIONE DEI REDUCI DEL 15-18

Ugo è sempre dentro e fuori dal manicomio: le sue case sono la piazza e la cella. Nel ‘15-‘18 ha vinto la guerra e ha perso tutto il resto: la famiglia, gli amici, l’onore, i suoi averi e il suo essere. Ultimo appuntamento del cartellone “DOMENICHE DI TEATRO VENETO”, arriva a Schio (VI) “MATO DE GUERA”, in scena al Teatro Astra domenica 28 febbraio (ore 16.00).

Proposto dalla compagnia Il Satiro Teatro di Paese (TV), scritto da Gian Domenico Mazzocato, “MATO DE GUERA” ha ottenuto negli anni moltissimi premi grazie al particolare punto di vista da cui viene raccontata una storia piccola ed intima, che si erge però a emblema di un dramma collettivo. In scena Gigi Mardegan, diretto da Roberto Cuppone, è Ugo Vardanega, fante reduce dal fronte del Grappa, nella Grande Guerra.

Ormai privo di identità, profugo della vita nell’anno di grazia 1935 in cui si svolge la vicenda, Ugo non sopporta la serpeggiante retorica di guerra, la costruzione degli ossari non tanto per seppellire i morti, ma per preparare una nuova guerra. E così impreca, è picchiato, internato, rimesso in strada. E tutto ricomincia. Ma questa volta, in manicomio, incontra un dottorino giovane, che lo ascolta. E l’esperienza di Ugo, la sua storia della Grande Guerra, esce a flotti, improvvisa e scottante, come lava bollente.

Una storia fatta di ingiustizie subite, di vite perdute, dell’eroismo vero che fu forse, semplicemente, quello di sopravvivere ad uno dei più grandi cataclismi della storia dell’uomo: dieci milioni di morti. Con parole forti e chiare Ugo condanna una guerra e, così facendo, le condanna tutte; al punto che alla fine allo spettatore resterà il dubbio se il mato è lui o quelli che lo hanno spedito in trincea.

“Come andare all’origine di quella follia - spiega Roberto Cuppone - che in nome di una futura nazione ha massacrato l’intera generazione che doveva costruirla? E che in nome della pace ha creato i presupposti di altre guerre? Non c’è alternativa: attraverso l’esperienza di un solo uomo, immedesimandoci nel punto di vista di un protagonista, nelle sue ansie e nei suoi dolori, nelle sue esperienze e nella sua tragedia. Qualsiasi altra ricostruzione non può essere generica. Magari non inutile ma ideologica. E’ in questo che il teatro può aiutarci”.

Così la motivazione della giuria del premio nazionale “G. Totola” che ha assegnato il premio al miglior attore a Gigi Mardegan proprio per “MATO DE GUERA”: “Con tenerezza esausta e alto, straziato grido di rabbia e impotenza, Luigi Mardegan restituisce in scena, con poderosa invenzione d’attore, la vita lacerata di un uomo, vittima di quella follia collettiva chiamata guerra. (…) Bravissimo nel racconto dei misfatti subiti così come nella dolce intimità sognata, Luigi Mardeagn, con materiali di scena contenziosi, orripilanti, crea immagini di potente efficacia e dà allo spettacolo quel ritmo perfetto in cui non trova spazio nessuna consolazione”.

Il cartellone di DOMENICHE DI TEATRO VENETO, che con questo spettacolo si conclude, ha proposto da novembre a febbraio quattro appuntamenti per un percorso ad hoc, dando spazio alla lingua e alla poesia di Treviso, Vicenza e Verona, con il cabaret, la commedia, la prosa.

Il Satiro Teatro
MATO DE GUERA
di Gian Domenico Mazzocato
con Gigi Mardegan
regia Roberto Cuppone

Il teatro può aiutarci a non dimenticare, di un evento storico, le cause, piuttosto che gli effetti; gli eroi, piuttosto che gli eroismi. A non dimenticare che il vero eroismo non è mai stato, né allora né oggi, quello che consegna la Vittoria a una delle due parti, ma all’uomo, e basta.
Roberto Cuppone


I biglietti per “MATO DE GUERA” (platea 11 o 9 euro, galleria 8 o 7 euro) sono in vendita presso la Fondazione Teatro Civico dal lunedì venerdì dalle 10 alle 12.30. Venerdì 26 febbraio saranno messi in vendita anche dalle 17 alle 19.30. Sabato 27 febbraio saranno acquistabili dalle 17 alle 19.30. Un’ora prima dell’inizio dello spettacolo gli eventuali posti ancora disponibili verranno messi in vendita al botteghino del Teatro Astra. È possibile acquistare online i biglietti collegandosi al sito www.vivaticket.it

DOMENICHE DI TEATRO VENETO - DI SCENA A SCHIO 2009-2010 è promosso dalla Fondazione Teatro Civico in collaborazione con il Comune di Schio e il circuito regionale Arteven, con il sostegno di Banca Alto Vicentino, Cantina Beato Bartolomeo di Breganze, Coges SpA, Lions International Club Schio e Lorenzo Ceccato Spa.


Informazioni per il pubblico
Fondazione Teatro Civico Schio
(Palazzo Fogazzaro - via Fratelli Pasini 44)
Numero verde 800601171 - info@teatrocivicoschio.it
www.teatrocivicoschio.it

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *