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venerdì 17 febbraio 2012

“NIENTE STORIE”: CÉSAR BRIE RILEGGE I “KARAMAZOV”, SAGA VISIONARIA DI UNA RUSSIA MALINCONICA E SOGNANTE

A due settimane dalla messa in scena, ha già registrato il tutto esaurito “KARAMAZOV”, lo spettacolo che il maestro argentino César Brie porterà in unica regionale al Teatro Astra di Vicenza sabato 25 febbraio (ore 21) per il cartellone di “NIENTE STORIE”. Date le continue e numerose richieste da parte del pubblico, l’organizzazione de La Piccionaia - I Carrara ha deciso dunque di raddoppiare l’appuntamento: “KARAMAZOV” andrà in scena al Teatro Astra di Vicenza anche la sera prima, venerdì 24 febbraio, alle 20.45.
César Brie, autore di un’indimenticata “Iliade”, si avvicina a uno dei grandi capolavori della letteratura russa, l’ultimo romanzo di Dostoevskij, finito qualche mese prima della morte. Un’opera che esprime la summa dei temi che hanno ossessionato lo scrittore: la fede, il vizio, l’amore, la passione e la giustizia. L’adattamento teatrale porta in scena il lascito etico, morale e spirituale de “I fratelli Karamazov”: nel romanzo, afferma Brie, “si confrontano tutti gli aspetti dell’anima umana: la passione e l’istinto (Dmitrij); la ragione e il dubbio (Ivan); la bontà e la purezza (Aleksej); il risentimento e la vendetta (Smerdjakov); la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fëdor il padre); la santità (lo Starets)”.
Un lavoro complesso, quello affrontato dal regista, che ha anche adattato il testo: “Ho ridotto il romanzo imponendomi di non innamorarmi delle parole. Più di mille pagine sono state tradotte in 65 pagine di copione. Capitoli interi sintetizzati in aforismi e raccolti in poche immagini, personaggi secondari spariti, altri uniti in una sola figura. Trasformare in teatro un oceano di eventi raccontati. Sintetizzare in brevi frasi lunghissime descrizioni. Credo che lo spirito del romanzo sia rimasto vivo in questa distillazione”.
Lo spettacolo, scritto e diretto da César Brie, nasce dall’incontro del regista argentino con i giovani attori del Cantiere delle Arti - Cantiere Brie, proposto come percorso di professionalizzazione da ERT - Emilia Romagna Teatro, che ora produce “KARAMAZOV”. In scena, insieme a Brie e a Mia Fabbri - che hanno condotto il percorso -, ci saranno dunque Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Manuela De Meo, Giacomo Ferraù, Vincenzo Occhionero, Pietro Traldi e Adalgisa Vavassori. I costumi sono stati disegnati da Mia Fabbri e realizzati da Giada Fornaciari.
“Ho lavorato con attori giovani e bravi - spiega César Brie -. Questo spettacolo è nato da un incontro di sei mesi tra otto allievi e due insegnanti. Adesso siamo tutti compagni sulla scena, attori alla pari. La prima fase, la ricerca pura con gli attori, ci portò a creare un linguaggio comune. Esercizi fisici, vocali, di composizione, di azione e reazione, esercizi ispirati alle arti marziali. Ho cercato di vedere le persone dietro agli attori e ho dato esercizi e indicazioni specifici per ognuno. Abbiamo creato così un allenamento: di azioni fisiche e vocali, di canti a più voci, cori in cui l’intimo diventava collettivo e interrogava gli altri”.
Sul palcoscenico, vestiti appesi, pupazzi di bambini, musica in scena, corde per delimitare lo spazio, panche ai lati di un teatro spoglio nel quale sparire e dal quale emergere, luci semplici, e un tappeto dipinto da Giancarlo Gentilucci in cui appaiono le tracce di un vecchio giardino abbandonato. “Volevo uno spazio povero - continua il regista -, abitato da attori che fossero in scena anche quando osservavano i loro compagni dalla soglia. Chi usciva di scena si sedeva sulle panche ed era spettatore a vista. Gli attori sono in scena anche quando stanno fuori scena”.
Secondo la lettura di Brie, i “protagonisti occulti del romanzo sono i bambini. Lo strazio del dolore infantile percorre il romanzo e ci riporta al dolore di tutte le guerre, alla solitudine degli inermi, all’ingiustizia del dolore come misura degli uomini, di cui pagano il fio gli innocenti. Per questo i bambini sono pupazzi, oggetti inermi sui quali piove la gelida doccia del sopruso”.

César Brie
Attore e regista argentino apprezzato a livello internazionale, arriva in Italia a 18 anni con la Comuna Bairas, gruppo di cui è fondatore e con cui ha sviluppato un’arte apolide, a stretto contatto con le molte realtà incontrate in una vita passata per scelta in esilio. Ancora negli anni Settanta crea a Milano il Collettivo teatrale Tupac Amaru presso il Centro Sociale Isola e lavora poi con Iben Nagel Rasmussen nel Gruppo Farfa e nel Odin Teatret. A seguito di queste esperienze, nel 1991 fonda in Bolivia il Teatro de Los Andes, con cui crea spettacoli che girano il mondo e che, a partire la storia o dai classici, si calano profondamente nell’attualità.

I biglietti (15 euro intero, 13 ridotto, 1.50 euro di diritti di prevendita) possono essere acquistati in prevendita presso l’ufficio del Teatro Astra nella nuova sede di Stradella Barche 5 a Vicenza dal martedì al venerdì, in orario 9.30-13 e 15-18 oppure sul sito www.teatroastra.it (circuito Greenticket) con carta di credito. La sera di spettacolo la biglietteria del Teatro Astra apre alle ore 20 (19.45 venerdì). In caso di esaurimento dei posti, a partire da quest’ora verrà aperta la lista d’attesa, alla quale sarà possibile iscriversi presentandosi al botteghino e lasciando il proprio nome.
La stagione NIENTE STORIE 2011-2012 è curata da La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile di Innovazione per l’Assessorato alla cultura del Comune di Vicenza anche con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Fondazione Antonveneta e Askoll.

Informazioni: www.teatroastra.it

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