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lunedì 1 aprile 2013

Io Odio I Talent Show

di Mario Luzzatto Fegiz, Maurizio Colombi e Giulio Nannini


Regia di Maurizio Colombi


con

Mario Luzzatto Fegiz

Roberto Santoro (voce, chitarra ed effetti)

Vladimir Denissenkov (fisarmonica russa)



Fegiz, in un crescendo di aneddoti e battute tragicomiche, porta in scena con umorismo sorprendente


lo psicodramma di un critico musicale: se stesso!


A poco meno di un anno dal suo debutto, il 5 aprile torna al Teatro Nuovo di Milano "Io odio i talent show", il primo spettacolo teatrale di Mario Luzzatto Fegiz, il critico musicale più famoso d'Italia, che così ci introduce al proprio psicodramma: "Un critico musicale, un tempo temuto e rispettato, si trova a doversi confrontare con una nuova realtà: quella  dei social network, italent show, i televoti, gli SMS, improbabili giudici dal retroterra culturale esile. Abituato dagli anni settanta a fare il bello e il cattivo tempo, oggi il tapino viene esautorato da una contestazione che agisce in tempo reale, con i fan degli artisti pronti a coglierlo in fallo fra lazzi e insulti. Addestrato ad operare con delle certezze musicali planetarie come Elton John o i Beatles o con personaggi italiani di grande caratura scopre una sgradevole realtà: artisti che lui detesta o ignora hanno successo anche senza la sua benedizione".


Fegiz odia i talent show perché hanno posto fine alla dittatura della (sua) critica.

Così, in un crescendo tragicomico, racconta con sorprendente umorismo e istrionico carisma episodi sconosciuti, leggende, fatti e svariati misfatti vissuti in prima persona insieme ai grandi protagonisti degli ultimi 40 anni di musica in Italia. In circa un'ora e mezzo ricca di emozioni e colpi di scena Mario Luzzatto Fegiz, accompagnato sul palco dai musicisti Roberto Santoro (voce, chitarra ed effetti) e Vladimir Denissenkov (fisarmonica russa), in una sorta di delirio-vendetta-sfogo percorre un folle viaggio fra canzoni celebri (interpretate da Santoro) e decine di aneddoti, che riguardano tanto le leggende come Tenco, De Andrè, Dalla, Michael Jackson o Elton John, quanto gli artisti più popolari degli ultimi decenni, come Vasco, Pausini, Madonna e Ramazzotti, fino agli odierni idoli da talent come Alessandra Amoroso, Arisa, Giusy Ferreri e Marco Carta, le loro canzoni, il festival di Sanremo con i suoi retroscena, insomma tutto ciò che ci si può aspettare da chi, nel corso della sua carriera, ha incontrato più di 1.000 artisti italiani e stranieri.



E che di se medesimo, "critico musicale in pieno psicodramma" dice:"di mestiere faccio quello che vi dice se vale la pena di spendere 50 euro per un concerto o 15 per un cd. Per misteriose ragioni da 40 anni costringo pubblico e artisti a confrontarsi con la mia incompetenza. E ho visto cose che voi umani neanche potete immaginare".


"Io odio i talent show" - scritto da Fegiz in collaborazione con Maurizio Colombi e Giulio Nannini, con la regia dello stesso Colombi - è uno spettacolo nuovo, al quale il pubblico italiano non è abituato. E' un one man show sulla musica che nessuno ha mai osato - o potuto - portare in scena prima d'ora. Luzzatto Fegiz non veste più i panni del critico ma quelli dell'attore, del comico, dell'intrattenitore e lo fa con una verve che sorprenderà i suoi esimi colleghi critici - dei quali sarà finalmente ostaggio - e che lascerebbe di stucco anche gli artisti, (in-)volontari protagonisti di questa sua spettacolare maratona teatral-musicale.



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Redazione del CorrieredelWeb.it


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