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martedì 8 ottobre 2013

Teatro Belli "CHE FINE HA FATTO BABY JANE?"


TEATRO BELLI
Piazza Sant'Apollonia, 11/a  - 00153 Roma
Tel. Biglietteria  - 06.5894875 - Fax 06.5897094 -
info@teatrobelli.it - www.teatrobelli.it
           
dal 10 al 20 ottobre 2013
orario spettacoli: feriali 21.00 – domenica 17,30 – lunedì riposo
prezzi: Intero € 18,00 - Ridotto 13,00

The ALDRICH Company presenta
CHE FINE HA FATTO BABY JANE?
di Lukas Heller
adattamento per il teatro di Franco Ferrini
con
Sydne Rome (Baby Jane);
Francesca Bianco (Blanche)
Fabrizio Barbone (Edwin Flagg);
Ashai Lombardo Arop (Elvira Stitt)

Musiche di Francesco Verdinelli
Scene e costumi Maurizio Varamo

Aiuto registi Massimo Roberto Beato e Jacopo Bezzi
Assistente alla regia Gabriella Casali
Foto di scena Rosalia Loia
Audio video e luci Giulia Amato

Regia di Antonio Salines

Dopo il successo della scorsa stagione torna in scena a Roma al Teatro Belli,  poi in tournèe in tutta Italia, la versione teatrale del celebre film del 1962 diretto da Robert Aldrich ed interpretato da Bette Davis e Joan Crawford, basato sull'omonimo romanzo di Henry Farrell.
E' Antonio Salines a portare in scena per la prima volta al mondo la storia delle due sorelle terribili Baby Jane e Blanche. A firmare l'adattamento teatrale è un maestro del thriller come Franco Ferrini, già sceneggiatore per Dario Argento e co-sceneggiatore per Sergio Leone in "C'era una volta in america".
Nel ruolo che fu di Bette Davis, un'attrice di livello internazionale come Sydne Rome, già interprete di numerosi film di grande successo diretti da registi del calibro di Roman Polansky, Claude Chabrol, Sergei Bondarchuk, Pupi Avati. Al suo fianco, nel ruolo che fu di Joan Crawford, c'è Francesca Bianco, da oltre 25 anni protagonista nelle principali produzioni del Teatro Belli. A completare il cast, nei ruoli del pianista e della governante, due giovani attori di grande esperienza come Fabrizio Barbone e Ashai Lombardo Arop. Le musiche originali sono del M° Francesco Verdinelli, artista che ha una vasta esperienza in cinema e teatro ma non solo, visto che ha recentemente composto l'inno per il W.W.F. Russia. Le scene e i costumi hanno la prestigiosa firma di Maurizio Varamo, dal 1980 scenografo del Teatro dell'Opera di Roma.


TRAMA

Jane Hudson è una bambina prodigio che, grazie alle precoci doti canore e alla bellezza, negli anni dieci gira per i teatri di vaudeville degli Stati Uniti insieme al padre, che la accompagna nei suoi numeri di canto e di ballo. Il successo tuttavia è troppo per non far sì che Baby Jane assuma atteggiamenti da diva viziata e capricciosa, che tratta tutti, e sopratutto la timida sorella Blanche, in modo altezzoso e sprezzante. Lo scenario cambia radicalmente quando le due sorelline crescono. Con gli anni Baby Jane perde la freschezza che aveva prima dell'adolescenza e, nonostante tenti di proseguire la carriera di attrice, la sua stella è inesorabilmente tramontata. Al contrario, Blanche intraprende con successo la via dello spettacolo, diventando una delle dive più famose, belle e pagate dello star system hollywoodiano degli anni trenta.
Ma un incidente automobilistico dai contorni poco chiari porta Blanche sulla sedia a rotelle. Passano gli anni. Jane, ormai alcolizzata e mentalmente disturbata, sottopone un'indifesa Blanche alle più macabre angherie, quasi per vendicarsi del successo e della popolarità che, nella sua mente contorta, quest'ultima le avrebbe rubato. In un folle delirio una Jane ormai ultra-sessantenne decide addirittura di rimettere in scena il  numero che era solita portare in palcoscenico quando era ancora bellissima ed acclamata Baby Jane, coinvolgendo tra l'atro un giovane pianista sbandato. Inutile dire che il progetto fallisce miseramente ancora prima di abbozzarsi, e questo getta ancora più nello sconforto e nella spirale della pazzia la già instabile Jane. Blanche, intanto, tenta in tutti i modi persuadere la sorella di acconsentire alla vendita della casa in cui vivono e ad accettare di farsi curare in una clinica psichiatrica, ma Jane non ne vuol sapere tanto che, quando trova Blanche al telefono con un dottore dopo aver raggiunto il piano inferiore trascinandosi per la balaustra delle scale, la picchia senza pietà e la segrega l'agata in camera sua. Quando Jane arriva ad uccidere una domestica che aveva constatato il terribile stato di prigionia in cui era tenuta Blanche, la situazione peggiora notevolmente e Jane, impaurita, sembra cercare affetto e protezione in Blanche. In un momento di regressione infantile, Jane decide di portare la sorella ormai esanime in spiaggia dove crede di essere tornata ai tempi in cui da piccola cantava sulla riva del mare destando l'attenzione e l'ammirazione dei bagnanti.
Blanche, ormai in fin di vita confessa la verità: al contrario di quanto sempre sostenuto, era stata lei a tentare di investire Jane con la macchina, ma quest'ultima si era spostata in tempo e l'urto contro il cancello aveva provocato a Blanche la frattura della spina dorsale; uscita a stento dalla macchina dopo che Jane si era allontanata sconvolta, Blanche si era trascinata quasi davanti al cofano, approfittando poi del fatto di essere stata trovata lì per la strada e che Jane era stata rinvenuta ubriaca in un albergo subito dopo, per accusare la sorella, non denunciandola, ma facendole rimanere un forte senso di colpa per quell'incidente, le cui vere dinamiche erano state cancellate dalla mente sconvolta di Jane.


una produzione Teatro Belli in collaborazione con ArtistiAssociati

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